“Se impariamo a scrutare i segni messianici nel mondo in cui viviamo, consapevoli che è già stato redento dalla prima venuta di Gesù, riusciremo ad annunciare sempre di più con la nostra vita il Vangelo” con questa frase potremmo sintetizzare il primo incontro di formazione della Famiglia Ecclesiale Missione Chiesa-Mondo (FEMCM) che si è tenuto sabato 18 novembre presso i locali del Seminario Interdiocesano di Catania.
Dopo una breve introduzione tenuta dalla missionaria Lidia Curcio, responsabile della Famiglia Ecclesiale, ha preso la parola padre Franco Luvarà, missionario e vice-responsabile generale, il quale ha presentato la nuova pubblicazione della Famiglia Ecclesiale su: Il Carisma. Un tesoro in vasi di creta.
Questo testo è il frutto di un lavoro sinodale che ha permesso di raccontare la storia del carisma di MCM e delinearne le sue mutazioni in accordo con i tempi che cambiano. È lo Spirito Santo che rende nuovo il dono contenuto nei fedeli che sono dei fragili vasi di argilla. Siamo noi ad essere chiamati ad avere cura di questi “vasi”, ad essere fedeli nei cambiamenti, perché come l’uomo da bambino matura e diventa adulto, così sia anche per la nostra fede e per il carisma.
A seguire, Gabriella La Mendola, missionaria e membro del consiglio generale, ha guidato la riflessione sulla pastoralità del carisma. È nel Concilio Vaticano II che compare la parola “pastorale”, ed è nei suoi atti che affondano le radici del carisma della FEMCM.
Nello specifico, la relatrice ha messo in luce quattro punti:
- Siamo tutti uguali perché siamo tutti battezzati, ma abbiamo tutti doni diversi: questa è la ricchezza della chiesa. La FEMCM ha un unico carisma “declinato” in quattro rami.
- Il Concilio ha rimesso la Scrittura in mano agli uomini, le comunità ecclesiali di base si riunivano intorno alla lettura della Parola per affrontare insieme i problemi riportati dalla parola dell’uomo. Oggi bisogna trovare nuovi modi per comunicare la Parola che è sempre uguale ed attuale.
- Il Concilio ha invitato la Chiesa ad aprirsi al mondo: dopo la chiusura avvenuta a partire dal XVI sec aveva sempre visto il moderno come errato e da condannare. La FEMCM, per sua costituzione, deve portare la Chiesa nel mondo; quindi, non può chiudersi ed averne paura, ma considerarlo il vero luogo in cui incarnare il vangelo
- Il mondo, però, non è da conquistare, i cristiani devono essere lievito e sale, non bisogna pensare che tutti devono diventare sale o lievito perché altrimenti il pane non esisterebbe. Per cui vanno colti i segni dei tempi messianici, i segni del Regno di Dio che si avvicina, ovvero si devono cercare i segni della presenza del vangelo che già agisce.
Se viviamo il Vangelo, restando legati a Cristo, anche noi possiamo essere segni dei tempi e potremo accompagnare le persone che il Signore ci mette accanto. Dobbiamo però essere pronti, perché la sequela di Cristo, se vera, ci rende anche segni di contraddizione, ci porta fino alla croce, sapendo, però, che dopo “la morte” c’è la resurrezione.
La relatrice ha poi consigliato alcuni testi che possono servire per l’approfondimento personale in vista del prossimo incontro di formazione che vedrà tutti coinvolti nella riflessione e sviluppo del tema affrontato: la nuova pubblicazione FEMCM “Il Carisma. Un tesoro in vasi di creta”, le quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II e il testo “Ritrovare il Concilio” di Giuseppe Ruggieri (ed. Einaudi).
di Ludovica Oliveri
Foto: Salvo Agnello