Paola ha consegnato ai presenti delle domande per la riflessione personale. Diversi sono stati gli interventi. Molti condividevano la frustrazione di San Paolo, altri la sensazione di seminare e di non raccogliere, ma si concordava sul fatto che intanto non si deve smettere di “seminare”, il Signore raccoglierà.
È emerso che il far parte della Famiglia Ecclesiale è di conforto e di sostegno per tutti.
Alla domanda “quanto sei disposto a metterti in gioco?” ha risposto Rosy con la sua testimonianza. 16 anni fa, alla nascita a sua figlia Chiara fu diagnosticata una malattia rara. Rosy si è sentita schiacciata dalla paura, “Io non volevo una figlia malata”, si era sempre considerata una persona fragile non adatta a queste prove così dure.
La partecipazione alla vita della parrocchia e alle veglie di preghiera le ha fatto capire che se si fosse fatta sopraffare non sarebbe stata d’aiuto a sua figlia. Ringrazia il marito, per il suo supporto e la sua vicinanza, consapevole che esistono moltissime famiglie che non hanno superato queste prove e si sono distrutte. La preghiera quotidiana li aiuta ad essere una famiglia felice. Rosy adesso è consapevole di essere uscita dal bozzolo e di aver vinto la sua fragilità, e desidera testimoniare che il Signore accompagna tutti ogni giorno, ci rende forti per lottare, crescere e migliorare. Il Signore l’ha “sfidata” e lei si è messa in gioco, ora la sua missione è aiutare altre famiglie che affrontano difficoltà.
Nella seconda parte della mattina, la Prof.ssa Catia Petta e la Prof.ssa Romana Romano dell’associazione Famiglie per l’Accoglienza hanno introdotto l’affido educativo e le iniziative che si stanno mettendo in campo in accordo con il Comune di Catania, sovvenzionate dalla Regione Sicilia. La Prof.ssa Petta ha invitato a dare la propria disponibilità a diventare famiglie di affido di supporto, affiancando famiglie con minori a rischio marginalità per sostenerle, accompagnando i ragazzi a fare sport, aiutandoli a fare i compiti o semplicemente portandoli in gita. Si punta alla creazione di una relazione che possa aiutare la famiglia naturale a crescere e comprendere come sostenere i figli e contemporaneamente mostrare ai minori dei modelli relazionali positivi da replicare. Obiettivo primario è combattere la dispersione scolastica.
Dopo la messa, a conclusione della giornata la famiglia si è riunita attorno alla mensa per il pranzo condiviso.
di Ludovica Oliveri
Foto: Giovanni Rondine, Salvo Agnello