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La gioia dell’accoglienza

“Accoglienza” è la parola scritta su un cartello che mi invita ad entrare in un salone, con mia grande sorpresa vi trovo tavoli imbanditi di torte e ciambelle, anche senza lattosio e senza glutine, caffè e tè. Dietro questi tavoli alcuni con molta cordialità si prodigavano ad accogliere e servire con gioia chiunque entrasse nella stanza. Posso garantirvi che mi sono sentita la benvenuta e che, come ha detto Don Giuseppe Raciti “in tanti anni di incontri, non si erano mai visto un servizio così!”. Le organizzatrici hanno trasformato in gesti il titolo dell’incontro “Un nuovo sogno di Fraternità” tratto dall’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco.

La gioia dell’accoglienza

Dopo questo inizio così caldo e gioioso, con un momento di preghiera ha avuto l’avvio l’incontro della FE aperto agli amici della MCM, che si è svolto in presenza e on line, permettendo così la partecipazione di persone di Mazara del Vallo, Roma, Pontedera (PI), Sondrio (Valtellina), Gela.

La Responsabile della Famiglia Ecclesiale Lidia Curcio nel dare il benvenuto ha messo in luce l’importanza di vivere la giornata all’insegna della fraternità sia nei contenuti, sia nella modalità di svolgimento perché il carisma impegna la Missione Chiesa-Mondo a tendere verso la comunione, ma quest’ultima trova il suo alimento nei rapporti fraterni: l’essere fratelli significa vivere la comune figliolanza da un unico Padre e la comune uguaglianza tra esseri umani di fedi e culture diverse. In tal senso la fraternità ha un carattere ecclesiale e politico, interroga la Chiesa e interroga il mondo.

Per approfondire un aspetto particolare della fraternità il prof Luca Novara ci ha guidati nella lettura comunitaria del 6° capitolo dell’enciclica Fratelli Tutti, invitandoci a riflettere sul dialogo.
La parola è cibo, alimenta la cultura, ovvero quanto di meglio c’è in una società e le fa portare frutto. Il professore ci ha ricordato che siamo bombardati da notizia negative, e questo ci fa convincere che il male sia sempre più forte; invece, dovremmo imparare a scorgere i semi del bene che sono ovunque, anche nelle nuove tecnologie. Internet è “una cosa buona, è un dono di Dio” (n.205) ma dobbiamo stare attenti all’uso distorto che se ne fa di questo strumento. In questa era di “confusianesimo”, termine introdotto qualche anno fa dal cantante Caparezza, la rete frulla la realtà e la fantasia e ci presenta come attendibili informazioni opposte, i mezzi di comunicazione possono favorire il “mercato” di notizie anche false. Il prof Novara ci ha invitati a prestare attenzione alle fonti e a differenziarle. La pastorale sviluppata nelle parrocchie può essere strumento per aiutare nella comprensione dei fenomeni del mondo e creare al contempo una rinnovata alleanza civile e l’amicizia sociale, combattendo il privatismo e l’individualismo. Per realizzare i tre pilastri del Concilio Vaticano II: comunione, partecipazione e missione verso tutti, bisogna migliorare l’ecumenismo delle proposte, evitando “l’esclusivismo”.

Dopo la condivisione delle riflessioni da parte di alcuni presenti, Padre Giuseppe Raciti ha presieduto la celebrazione eucaristica, animata ed arricchita dal coro della pastorale giovanile della parrocchia “Regina Pacis” di Gela.

Il pranzo fraterno con la condivisione di ciò che ognuno aveva preparato, ha contribuito alla creazione del clima fraterno, della famiglia che si ritrova attorno alla stessa mensa. Il pranzo si è concluso con i dolci e il caffè preparato da mani materne e sempre accoglienti.

Dopo pranzo la comunità di Mazara del Vallo ha proiettato un video che narra i frutti che sono nati dopo aver conosciuto la vita dei Servi di Dio Marcello e Annamaria Inguscio. Nel 2016 hanno portato in scena il musical “Famiglia è…”, liberamente tratto dalla vita dei coniugi. Con il ricavato, hanno finanziato l’apertura del consultorio familiare della Caritas intitolato “Marcello e Anna Maria Inguscio”.

di Ludovica Oliveri

 

 

 

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