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“Hub-Giovani. Chiedo per un amico’’ Sai di cosa si tratta?

Il gruppo “Hub-Giovani. Chiedo per un amico’’ è nato circa tre anni fa, e sono stati proprio i primi giovani coinvolti che hanno suggerito questo nome utilizzando tra il serio e lo scherzoso lo slogan dei fratelli Sansoni
a sottolineare il tam tam del passa parola tra amici da cui il gruppo ènato e con cui si incrementa.
I giovani si riuniscono presso la sede della Famiglia Ecclesiale Missione Chiesa-Mondo ad Ognina.
Il percorso del gruppo viene suddiviso in 5 o 6 incontri distribuiti nel corso dell’anno. Ogni incontro prevede dei momenti dedicati ad attività laboratoriali, insieme ad altri riservati alla riflessione personale e al confronto.
Mossi dalla curiosità per cosa volesse significare il nome del gruppo e per capire cosa si fa all’interno di esso, abbiamo intervistato Agnese Rizzo, una delle coordinatrici del gruppo, la quale alla domanda – cosa
significa “Hub-Giovani’’ – ha risposto: “Il significato vuole richiamare un luogo caratterizzato da reti di scambio e transito di idee, riflessioni ed esperienze da condividere insieme”.
Sempre più interessati, abbiamo chiesto ad Agnese chi sono i destinatari e chi gestisce il gruppo.
“Come esprime già il titolo, i destinatari sono i ragazzi di età compresa tra i quattordici e i ventiquattro anni e gli incontri sono tenuti da membri della Missione Chiesa-Mondo.”
Gli abbiamo anche chiesto: “Quali sono le tematiche più importanti che avete affrontato e quali nel futuro affronterete?”
Agnese ci ha risposto con l’elenco dei diversi temi trattati nel corso dei
tre anni: dal rapporto, spesso difficile, con il proprio corpo, alla scoperta di sé, delle proprie paure e fragilità, dei propri bisogni, dei propri sogni, per arrivare a riflettere insieme sull’importanza del rapporto con l’altro, nelle sue molteplici sfaccettature, e sull’importanza di fare scelte
consapevoli e autentiche lungo il percorso di costruzione di un progetto di vita.
Ha anche precisato che agli incontri si sono aggiunte, nel corso degli anni, anche diverse esperienze di volontariato che hanno coinvolto buona parte dei giovani del gruppo.
Inevitabile la domanda: “Perché tenete questi incontri e qual è l’obiettivo principale?” Ci ha risposto che l’obiettivo di questi incontri è quello di creare delle occasioni di crescita, delle esperienze di incontro e di confronto autentico alla scoperta di sé e dell’altro: ognuno è un dono di Dio e da amici e fratelli siamo chiamati a cercare di costruire un nuovo orizzonte di fraternità: un orizzonte piccolo, ma concreto.
Le parole che mi riecheggiano nella mente dopo l’intervista sono: ascolto, crescita, dinamica, scoperta di sé e dell’altro e sogni… tante parole che più volte risuonano e scuotono le menti dei giovani e che riescono a volte ad attivare il “time out”, il tempo della pausa.
Abbiamo bisogno di momenti di sosta per riflettere su noi stessi, sul nostro modo di stare con gli altri, di sognare, immaginare e credere nel nostro futuro, ma poi presi da mille faccende, corriamo, corriamo e lasciamo che il tempo ci sfugga di mano.
I giovani di questo “Hub” hanno capito che ogni tanto occorre fermarsi, staccare la spina e “chiedere a un amico” di aiutarlo, di fare un tratto di strada insieme, perché “insieme” è bello e vale la pena cercare un senso da dare alla propria vita,
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di Michael Militello

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