Anche quest’anno, nella città di Catania, per il terzo anno consecutivo, è in preparazione la realizzazione di una tavola rotonda promossa dalla Missione Chiesa-Mondo in collaborazione con l’Ufficio di Pastorale familiare, l’Ufficio pastorale di contrasto alla dispersione scolastica, il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania.
Il tema affrontato sarà quello della Partecipazione e della sostenibilità sociale a partire da testimonianze di progettualità condivisa provenienti da contesti segnati da varie forme di vulnerabilità sociale.

Sarà la prof.ssa Elena Granata (docente di Analisi della città e del territorio e di Geografia urbana al Politecnico di Milano) ad introdurre i lavori del tavolo. Il suo discorso, alla cerimonia di apertura della 50^ Settimana sociale dei cattolici a Trieste, in qualità di vicepresidente del Comitato Scientifico e Organizzatore, ha fatto molto riflettere il gruppo di lavoro che si è costituito per la preparazione della tavola rotonda. Infatti, sulla scia di quel discorso, il team di lavoro, di comune accordo, ha pensato di non incentrare l’incontro sul racconto di ciò che manca nella vita pubblica e civile della nostra città, ma piuttosto di mettere a fuoco la Catania che c’è, che partecipa, che innova, che rischia, quella che “sta nel mezzo”.
“Se leggiamo con sguardo sapienziale” ha detto la prof.ssa Granata nel suo discorso “quello che si muove nel tessuto sociale, possiamo scorgere tante energie positive ed esperienze innovative”. Ed ecco che il team si è posto subito alla ricerca di buone prassi di partecipazione nei quartieri, nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi di incontro giovanili.

Da questo sguardo sul territorio, sono emerse varie testimonianze di uomini, donne, giovani, sacerdoti, docenti, dirigenti scolastici, educatori, professionisti che desiderano mettere in moto idee e progetti di cambiamento, attraverso il coinvolgimento attivo di istituzioni e privato sociale e il riconoscimento del valore di chi vi abita.
La partecipazione è vera e reale se si identifica con la storia del luogo in cui si vive, se si trasforma in domande e servizi. Ecco perché prima della tavola rotonda, si stanno attivando tre piazze della democrazia: nel quartiere di Picanello, presso la parrocchia di Santa Lucia in Ognina, con il progetto “La piazza che vorrei” in cui sono coinvolti anche professionisti, associazioni e municipalità; nella zona di Corso Indipendenza, presso l’I.C. “Montessori” con il progetto “La scuola che vorrei”; l’oratorio “San Filippo Neri” nella zona del Villaggio Dusmet in rete con il liceo scientifico “Galileo Galilei”, con il progetto “l’Hub che vorrei”.

Consapevoli delle difficoltà legate a queste forme di partecipazione, procediamo certi anche del bene che esse possono generare, sicuramente forti legami sociali e autentiche esperienze comunitarie a partire dal basso. Ci auguriamo che si attivino processi virtuosi che possano diventare man mano stili di relazione tra persone, istituzioni e territorio, dando spazio, come diceva la prof.ssa Granata, ad un “agire – pensante, capace di essere inclusivo delle molte voci senza perdersi in discussioni oziose (…) che abbandoni l’illusione dei principi assoluti per accettare l’imperfezione connaturata ad ogni azione collettiva”.
Vi aspettiamo numerosi il 14 maggio presso la Sala conferenze del Polo didattico del Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Catania, sita in via Gravina, n. 12 Catania.
Scritto da Dott.ssa Agata Pappalardo, MCM